Ecco cosa pensano i giovani della politica

Come vi avevo annunciato ieri sera, su Annozero sono intervenuti due ragazzi che hanno detto la loro su cosa ne pensano della Politica attuale. Due reazioni molto dure che hanno ammutolito i politici di turno, i quali invece di pensare e sacrificarsi per il popolo pensano a litigarsi le poltrone e a fare promesse che sanno di non poter mantenere. Scopro, che ci sono politici, che è dall’età di 16 anni che fanno politica e per vent’anni dicono di non aver preso una lira (a chi le racconti queste barzellette?) e ora dichiarano di avere un misero stipendio da parlamentare lamentandosi di guadagnare meno di un direttore di banca. Ci sono politici che si lamentano di come è stata impostata la trasmissione e criticano gli interventi dei giovani presenti, a loro interessa parlare di contenuti, di programmi elettorali, non sono interessati ad ascoltare i problemi, vogliono dirci che aggiusteranno tutto, ecc. (le solite cose che sentiamo da anni e anni). La soluzione per risolvere i problemi non è quella di non andare a votare, ma quella di votare ancora e per l’ennesima volta loro, che sono gli stessi da più di 10 anni, così continueranno a spartirsi poltrone e a sperperare i nostri soldi con spese superflue ed inutili.

Siamo noi la nuova generazione, è ora di mandare a casa questa nobiltà politica.

1 Risposta to “Ecco cosa pensano i giovani della politica”


  1. 1 nico da cerignola febbraio 9, 2008 alle 10:24 am

    BASTA CON LA CASTA!!!
    Sono passati esattamente quarant’anni dal quel famoso 1968 che cambiò la storia del nostro paese e credo che questa non sia una semplice coincidenza.
    Allora come oggi, il malcontento era diffuso e in qualche modo la gente ha sentito la necessità di scendere in piazza e gridare la sua insofferenza.
    È evidente che tra noi, il popolo, e la classe politica c’è un vuoto incolmabile, c’è poco volontà da parte di quest’ultima di ascoltare e magari risolvere i nostri problemi, sembra quasi che loro vivano in un mondo diverso dal nostro.
    È altrettanto evidente che a pagarne le spese, non soltanto economiche, siamo noi, il popolo.
    C’è un’altra importante coincidenza: sono passati esattamente quarant’anni dal 1968, anno in cui fu redatta la COSTITUZIONE ITALIANA.
    Lo spot televisivo, ricordandocene l’anniversario, ci suggerisce che il miglior modo per ricordarla è leggerla. Io, sono andata a rieleggerla e osservato che la prima parte è intitolata: “Principi Fondamentali”.
    Di questa parte fondamentale, vorrei riportare due articoli:
    • art. 1 L’Italia è una repubblica democratica, fondata sul Lavoro.
    La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei
    limiti della Costituzione.
    • art. 3 comma 2 È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.

    Considerati i tempi, sarà forse anacronistico scendere in piazza e rivendicare i nostri diritti.

    Ma una cosa importantissima possiamo farla. In occasione delle prossime elezioni andiamo a votare, perché è un nostro diritto, e annulliamo la scheda scrivendo una semplice frase: BASTA CON LA CASTA!!!

    In questo modo, democraticissimo, realizzeremo un duplice obiettivo:
    1. Inviare un forte messaggio alla classe dirigente
    2. mandare al governo dei soggetti (perché di fatto è sufficiente anche un solo voto!?) senza quel quorum di legittimità che compete esclusivamente al POPOLO ITALIANO.

    È scontato che per realizzare questo ambizioso progetto è necessaria la vostra adesione.

    UN PICCOLO, SEMPLICE GESTO PER RIDARE AGLI ITALIANI CIO’ CHE DA SEMPRE LI APPARTIENE!!!

    per favore diffondi la voce!!! grazie


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